Come può un condominio istituire un fondo cassa comune e come può gestirlo seguendo la normativa vigente.
Quando si tratta di condominio bisogna stare sempre molto attenti alla normativa di riferimento e a quello che si può e non si può effettivamente fare. Più volte la Corte di Cassazione è intervenuta in merito alla gestione condominiale e alle sue finanze; una delle questioni più dibattute riguarda la creazione e l’uso di una cassa comune.
L’assemblea condominiale può decidere di creare un fondo cassa da utilizzare in determinate situazioni. La creazione del fondo può avvenire in diverse modalità ed essere destinata a più finalità. Tuttavia per arrivare alla creazione dello stesso è necessario che si abbia l’approvazione della maggioranza dei condomini.
Nello specifico, a seconda della destinazione di uso del fondo cassa la sua approvazione richiede maggioranze differenti; se si tratta dell’istituzione di una cassa comune per la gestione delle spese di ordinaria o straordinaria manutenzione è sufficiente la maggioranza degli intervenuti in assemblea, purché comunque rappresenti almeno un terzo dell’edificio. In altri casi è necessaria una maggioranza diversa ovvero quella del 50%+1 dei presenti che rappresentino però almeno 500 millesimi.
Come si accennava prima il fondo cassa di un condominio può essere destinato a diverse finalità, ma in particolare sono due i casi e si tratta di fattispecie ben differenti.
Con un’ordinanza del 2024, la Cassazione ha ribadito che è legittima la delibera assembleare che approva in bilancio consuntivo in cui si prevede l’istituzione di un fondo cassa. Nel caso specifico dell’ordinanza si fa riferimento all’utilizzo dell’avanzo di gestione ovvero quella somma eventualmente avanzata al termine dell’anno e che viene utilizzata appunto come fondo per eventuali spese future e improvvise invece di essere restituita ai condomini secondo le percentuali spettanti.
Secondo quanto sottolineato dalla Corte, nulla cambia al singolo condomino se le somme gli sono restituite subito o se siano invece computate dalle spese dell’annualità successiva. È a discrezione dell’assemblea presente decidere come destinare la somma e non è necessario inserire l’argomento nella convocazione di assemblea.
L’altra ipotesi quella dell’istituzione di un fondo cassa che vada a coprire i debiti dei condomini morosi. La situazione però si fa più complessa e delicata tant’è che la giurisprudenza da stabilito che l’assemblea non può ripartire tra i condomini non morosi il debito delle quote condominiali, salvo che non vi sia l’unanimità dei condomini, in quanto questa decisione va ad incidere sulla ripartizione delle quote e quindi sulle somme da versare. A fronte di questo, l’istituzione di un fondo cassa che copra i debiti dei morosi deve per forza di cose ottenere l’unanimità dei condomini.
Nel 2025 tanti bonus verranno tagliati ma ancora si può usufruire di un bonus molto…
Le vicende di cronaca, ahinoi, ce lo ricordano periodicamente: i balconi possono essere un pericolo…
Scopri come rinfrescare la tua casa e eliminare l'odore di fumo con una semplice miscela…
Idee regalo low budget per matrimonio: sorprendenti opzioni originali per rendere unico il giorno speciale.…
Usa rimedi naturali per allontanare in modo sicuro ed ecologico le formiche da casa (e…
L'arredamento in una casa è tutto. E se volete un arredamento che non vi sveni,…