I debiti spariscono passati un certo numero di anni. Vediamo quando scatta la prescrizione di IMU e TARI, due imposte onerose.
In Italia Molise, Basilicata e Calabria hanno la percentuale di contribuenti a rischio evasione fiscale più alta. Il Fisco utilizza algoritmi e Intelligenza Artificiale per stanare gli evasori e invia cartelle esattoriali per riscuotere i debiti. Dopo quanto vanno in prescrizione?
La prescrizione indica la decadenza di una cartella esattoriale. Superato un determinato lasso temporale, il debitore che non ha pagato il suo debito non sarà più tenuto a corrisponderlo. La Cassazione spesso si è trovata a dover sottolineare il funzionamento della prescrizione delle cartelle esattoriali mancando una normativa specifica di riferimento.
Ha chiarito come in tal caso dovranno essere applicati gli stessi termini dei tributi – come IMU e TARI – presenti al suo interno. Significa, dunque, che non esiste un solo termine di prescrizione ma che varia in base alla tipologia della somma da versare. L’IRPEF si prescrive in dieci anni così come ogni imposta dovuta allo Stato. Diverso, invece, il conteggio per le imposte dovute agli enti locali.
L’Imposta Municipale Unica è dovuta dai proprietari di immobili di lusso, seconde case, fabbricati e terreni. Si paga in due rate, l’acconto entro il 16 giugno e il saldo entro il 16 dicembre. Il contribuente che non versa quanto dovrebbe in seguito ai controlli dell’Agenzia delle Entrate potrebbe ricevere una cartella esattoriale con l’intimazione al pagamento. Se tale procedura non dovesse avere seguito e il debitore dovesse continuare a non pagare quanto dovuto passati cinque anni la cartella andrebbe in prescrizione e il contribuente non sarebbe più chiamato a corrispondere la somma indicata.
La prescrizione dell’IMU, dunque, scatta in cinque anni essendo un tributo locale. Stesso discorso per la TARI, l’imposta per il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Un altro tributo locale con prescrizione in cinque anni (anche in caso di mancata denuncia di possesso dell’immobile). La prescrizione scatta a decorrere dal 1° gennaio dell’anno successivo a quello in cui la tassa avrebbe dovuto essere corrisposta.
Ricordiamo che qualsiasi altra intimazione al pagamento sopraggiunta dopo l’arrivo della cartella esattoriale interrompe il termine di prescrizione che partirebbe di nuovo da zero. Oltre all’IMU e alla TARI si prescrivono in cinque anni le imposte comunali, i contributi assistenziali INAIL, i contributi previdenziali INPS, le multe stradali, le sanzioni amministrative, gli interessi sui debiti con Fisco, le sanzioni tributarie per irregolarità fiscali.
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