L’Urlo è un quadro famosissimo di Munch, ma sembrerebbe proprio che possa contenere un messaggio segreto. Scopriamo insieme quale
L’arte è un qualcosa che è dentro ognuno di noi e come molti esperti dicono, ognuno può vedere in un quadro cose differenti, anche da quelle che sono le reali intenzioni con cui l’autore l’ha dipinto.
Dipingere è senza dubbio un’arte meravigliosa, che fa sognare coloro che possono ammirare le opere nelle gallerie, quando vi sono le mostre oppure, in via generale, nelle occasioni in cui acquistare un quadro. Un quadro deve rappresentarci, deve suscitarci delle emozioni, deve arrivare al cuore.
Una volta acquistato, lo metteremo in casa e sarà di certo pronto a completare l’arredo. Ogni volta che entreremo in una stanza esso sarà lì e noi lo ammireremo estasiati, rivivendo di volta in volta, l’emozione che ci ha suscitato.
Ci sono opere d’arte che sono storiche e che possiamo ammirare solo nei musei, dove sono ben custodite. Opere che sono espressione di un’emozione che arriva così profondamente, che non si può fare a meno di rimirarla. Tra queste opere eccelse, c’è L’Urlo di Edvard Munch.
Quel messaggio segreto ne L’Urlo di Munch: cosa non sappiamo sul noto dipinto
Ci sono opere d’arte che hanno un tale impatto da riuscire a entrare nell’animo di che le osserva e che attraversano il mondo per via della loro fama.
Come detto, L’Urlo di Munch è tra queste. In tanti di noi avranno ammirato quest’opera e ipotizzato mille scenari anche che richiamano eventi della propria vita. Ogni opera va osservata e compresa nel profondo, per poterla apprezzare. Non tutti sanno, però, che nell’angolo in alto a sinistra del dipinto, appare una scritta particolare. Nello specifico, si legge: «Potrebbe essere stato dipinto solo da un pazzo!». Una frase piuttosto forte, che ha suscitato una serie di opinioni contrastanti su chi possa aver scritto tale frase.
Alcuni hanno pensato a un vandalo, ma un nuovo studio ha fatto emergere che potrebbe essere stato proprio Munch stesso ad aver scritto quel messaggio. «Attraverso un microscopio, puoi vedere che le linee della matita sono fisicamente sopra la vernice e sono state applicate dopo che il dipinto è stato finito», spiegano gli esperti.
La scoperta della scritta fu fatta nel 1904, 11 anni dopo che Munch dipinse il quadro. Per gli esperti, la scritta «può essere letta come un commento ironico, ma allo stesso tempo come espressione della vulnerabilità dell’artista».